ITASEC20, ad Ancona formazione in cybersecurity specifica per giornalisti

Grazie al coordinamento con l’Ordine dei Giornalisti delle Marche, quest’anno ITASEC20 darà l’opportunità ai giornalisti di partecipare a un percorso di formazione specifico per la professione, il quale darà la possibilità di maturare 5 crediti formativi. La special track è prevista per il 4 febbraio e si articolerà in due eventi: il primo è un tutorial dedicato alla protezione tecnologica delle fonti e delle telecomunicazioni, tema sempre più centrale nella quotidianità di ogni cronista; il secondo è un workshop durante il quale si avvicenderanno quattro esperti di sicurezza informatica, intelligenza artificiale, big data e startup per mettere a fuoco il tema della narrazione tecnologica nel mondo dell’informazione, fornendo strumenti utili per arricchire il proprio dizionario e per prevenire errori e imprecisioni a cui queste materie spesso si espongono. L’iscrizione agli eventi può essere effettuata tramite la piattaforma SIGEF. Per maturare i 5 crediti offerti sarà necessario partecipare sia al workshop che al tutorial. Di seguito il dettaglio degli incontri:

Tutorial – Il giornalismo e la protezione delle fonti nel mondo digitale

4 febbraio 2019 – dalle 9:30 alle 13:00 – durata: 3,5h

Sorveglianza di Stato, sicurezza delle telecomunicazioni, protezione delle fonti. Questo seminario affronterà in modo pragmatico i problemi con cui i giornalisti hanno a che fare ogni giorno nello svolgimento del loro mestiere. Dagli hacker agli strumenti d’intercettazione, la stampa nazionale è continuamente esposta ai rischi di una scarsa conoscenza di chi potrebbe volerci attaccare e di quali strumenti può disporre. Per questo, durante l’incontro si esamineranno alcuni metodi di prevenzione e di analisi delle minacce, con particolare attenzione sia alle nozioni teoriche di base sia agli strumenti pratici di protezione delle nostre attività. Più di ogni cosa, è necessaria una consapevolezza generale di quali errori umani è bene evitare per fare sì che dispositivi ritenuti sicuri non si trasformino in gravi falle, che possono mettere a repentaglio un’inchiesta o la stessa identità dei propri informatori.

Relatori:

Raffaele Angius: Giornalista freelance per Repubblica, La Stampa, Wired e Agi, Raffaele Angius è specializzato nell’impiego di strumenti informatici per la protezione delle fonti e delle telecomunicazioni. Nel 2018 ha creato ItaliaLeaks, la piattaforma di Agi per la raccolta di segnalazioni anonime su corruzione e criminalità organizzata. Oggi è curatore di RegeniFiles, l’iniziativa di Repubblica in collaborazione con la famiglia Regeni dedicata alla raccolta di informazioni sulle violazioni dei diritti umani in Egitto e sull’omicidio di Giulio Regeni. Come giornalista, scrive principalmente di crimini informatici, diritti umani digitali e sorveglianza di Stato, ed è membro dell’Hermes Center for Transparency and Digital Human Rights, con il quale collabora alla diffusione di strumenti per la protezione del lavoro giornalistico e delle fonti. Social: @faffa42

Fabio Pietrosanti: Presidente e co-fondatore del Centro Hermes per la Trasparenza e i Diritti Umani Digitali, è attivo in diversi progetti per la diffusione di consapevolezza, strumenti e tecnologie a supporto della libertà di espressione e della trasparenza. Membro di Transparency International Italia, gestore di nodi di anonimato Tor e di pubblicazione anonima Tor2web, è fra i fondatori del progetto di Whistleblowing GlobaLeaks, oggi in uso tanto nel mondo del giornalismo, dell’attivismo quanto nella pubblica amministrazione con finalità di contrasto della corruzione.Si occupa di innovazione tecnologica, progettazione software nell’ambito del whistleblowing, della tutela della riservatezza delle informazioni e dell’anonimato digitale. Veterano del mondo dell’hacking e del software libero, ha partecipato a progetti e community quali sikurezza.org, s0ftpj, Progetto Winston Smith, Metro Olografix. Professionalmente ha avuto esperienze come network security manager, senior security advisor, imprenditore e CTO di una startup impegnata nello sviluppo di sistemi di cifratura delle telefonate cellulari.

Workshop – Startup, intelligenza artificiale, cybersecurity, big data: le parole del giornalismo

4 febbraio – dalle 14:30 alle 16:30 – durata: 2h

Dalle rapine cibernetiche all’impresa altamente tecnologizzata, fare informazione richiede sempre più competenze e un dizionario consono a descriverne gli effetti. Quattro esperti si alterneranno sul palco per fornire le chiavi di lettura necessarie a raccontare altrettanti temi, sempre più centrali in televisione e sui giornali. Durante il workshop i giornalisti avranno l’opportunità di affrontare il significato di termini sempre più usati – e a volte abusati – e di approfondire le direttrici che definiscono il mondo delle startup, dell’intelligenza artificiale, della cybersecurity e dei big data.

Relatori:

Big Data – Donato Malerba è direttore del Dipartimento di Informatica dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro, dove insegna “Data Mining” nella laurea magistrale in Data Science. E’ direttore del Laboratorio Nazionale CINI su Big Data. È stato membro sia del consiglio dei direttori della Big Data Value Association e sia del consiglio della Public-Private Partnership Big Data Value dell?unione Europea. La sua attività scientifica riguarda principalmente la data science (machine learning, data mining e big data analytics) e sue molteplici applicazioni. Nel 2017 è stato promotore della scuola invernale su Big Data (BigDat 2017). Fa parte dello editorial board della rivista Machine Learning, ed è associate editor delle riviste Data Mining and Knowledge Discovery, e Knowledge and Information Systems.

Startup – Luca Zorloni è responsabile economia e internet per Wired Italia, segue con particolare interesse i campi relativi a telecomunicazioni, politiche digitali e privacy, Cina e aziende innovative. Cronista di formazione, sviluppa per Wired anche inchieste e approfondimenti data. In passato ha lavorato al Giorno, passando dalla cronaca locale all’economia, e ha collaborato con Forbes e Business Insider Italia.

Intelligenza Artificiale – Giorgio Giacinto è Professore Ordinario di Ingegneria Informatica presso l’Università degli Studi di Cagliari, e dal 1995 fa parte del gruppo di ricerca sul Pattern Recognition e le sue applicazioni (PRA Lab) del Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica (DIEE) dell’Universita’ di Cagliari (http://pralab.diee.unica.it). E’ coordinatore del corso di Laurea Magistrale in Computer Engineering, Cybersecurity and Artificial Intelligence. La sua attività di ricerca si svolge principalmente nell’ambito del Pattern Recognition e Machine Learning per la Cybersecurity, sviluppando strumenti per l’analisi, rilevazione e classificazione di malware (sistemi Android, documenti in formato PDF e Office), strumenti per la protezione di applicazioni web, e strumenti per l’analisi di traffico DNS. Negli ultimi anni particolare attenzione è stata posta al tema dell’adversarial learning, che studia la sicurezza degli algoritmi di machine learning.

Cybersecurity – Raffaele Angius. Giornalista freelance per Repubblica, La Stampa, Wired e Agi, Raffaele Angius è specializzato nell’impiego di strumenti informatici per la protezione delle fonti e delle telecomunicazioni. Nel 2018 ha creato ItaliaLeaks, la piattaforma di Agi per la raccolta di segnalazioni anonime su corruzione e criminalità organizzata. Oggi è curatore di RegeniFiles, l’iniziativa di Repubblica in collaborazione con la famiglia Regeni dedicata alla raccolta di informazioni sulle violazioni dei diritti umani in Egitto e sull’omicidio di Giulio Regeni. Come giornalista, scrive principalmente di crimini informatici, diritti umani digitali e sorveglianza di Stato, ed è membro dell’Hermes Center for Transparency and Digital Human Rights, con il quale collabora alla diffusione di strumenti per la protezione del lavoro giornalistico e delle fonti. Social: @faffa42

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